Investire in vigneti: il valore della terra e il valore del vino
Comprare un vigneto è davvero una buona idea, purché si tengano presenti alcune cose.
Lo è da due punti di vista:
l’appezzamento di terra si acquista a una certa cifra e, se l’acquisto è lungimirante, il vigneto può, nel tempo, veder aumentare il proprio valore e consentire una vendita a un prezzo superiore rispetto a quello di acquisito;
il vigneto serve a produrre vino, un mercato che non conosce crisi e in cui è possibile entrare anche da novellini, grazie alle cooperative di cantine e alla consulenza di specialisti del settore.
Dunque, quando si acquista un vigneto, l’investimento è doppio. Inoltre, dal 1987 la PAC (politica agricola comune) vieta nuovi impianti di vigne su tutto il territorio europeo. Questo aspetto contribuisce a tutelare il valore dei vigneti.
Proprio per questo motivo è sempre bene verificare che l’appezzamento che si sta acquistando sia destinato a vigna e che vi sia il diritto di reimpianto. In assenza di questi requisiti sarà totalmente inutile acquistare il terreno agricolo.
In caso di certificazioni DOC, DOCG, IGP il valore dei vigneti è decisamente superiore. Un marchio di questo tipo consente di pensare allo sviluppo di un’etichetta personale. Il vino di nicchia, d’altro canto, è quello che più rende in termini economici e che può dare maggiori soddisfazioni!
COME AVVIARE UN VIGNETO
Avviare un vigneto comporta una serie di passaggi burocratici e operativi.
BUROCRAZIA E VIGNETI
Per rendere produttivo un vigneto e imbottigliare il frutto dei propri sforzi è necessario presentare un progetto e ottenere dei permessi, ad esempio, dalla Asl di zona, che deve certificare la presenza dei requisiti igienico-sanitari per la vinificazione e l’imbottigliamento.
Ogni anno, poi, va presentata alla Camera di Commercio la dichiarazione circa la produzione annuale di uva.
Tempi e modalità di avvio di un vigneto non sono proprio velocissimi, per non parlare dei costi. Per questo è una buona idea appoggiarsi, nei primi passi della nuova attività, a una cooperativa di viticoltori o cantina sociale.
Qui ogni produttore porta il prodotto della vigna perché venga trasformato in vino. In base al regolamento di ciascuna cantina, il socio è tenuto a presentare parte o tutta la sua produzione di uva (opzione preferita per garantire la qualità del vino).
COME AVVIARE UN VIGNETO DA ZERO: 4 ANNI DI DURO LAVORO E POI…
Uno dei punti cruciali, quando si avvia un vigneto, è la scelta della vite. Il vitigno deve essere selezionato in base a:
esposizione
qualità del terreno
pendenza
caratteristiche climatiche del territorio
vocazione vinicola territoriale
Successivamente si procede a:
scasso
concimazione (inverno)
messa a dimora delle barbatelle (in primavera)
palificazione (dopo un anno)
Una volta impostata la vigna, anno dopo anno, potatura dopo potatura, circa al quarto anno si raccolgono i primi frutti.
INVESTIRE IN VIGNETI IN ITALIA
L’Italia è la prima produttrice di vino in Europa e nel mondo, superando la storica rivale, la Francia, complici una tradizione vinicola radicata e sempre fiorente, l’accurata selezione di vitigni e la notevole varietà dell’offerta enologica.
Comprare un vigneto in Italia per investire è, dunque, una buona idea. Si possono seguire i trend di mercato del momento oppure selezionare una zona geografica in base alle sue potenzialità, anche future.
Diversi personaggi stranieri, famosi e meno famosi, hanno deciso di investire in vino una parte del loro patrimonio, scegliendo proprio vigneti italiani. È il caso di Richard Gere che ha investito nella produzione di Brunello di Montalcino alla tenuta San Filippo (Siena), mentre hanno investito in vigneti siciliani Mick Hucknall, Ottavio Missoni, Lucio Dalla e Carole Bouquet.
==> State pensando anche voi a un investimento in vigneto? Possiamo aiutarvi a farvi un’idea dei costi di realizzazione. Scopri Chi Siamo per saperne di più e valutare assieme costi di impianto e palificazione di un vigneto.
Ancora nessun commento